Boscone della Mesola

La formazione del Boscone della Mesola - denominato anche Bosco della Mesola o Gran Bosco della Mesola - risale all'anno Mille circa. Sorse su cordoni dunosi, ora ricoperti principalmente da lecci e separati da depressioni interdunali con bosco igrofilo.
Nel 1490 il Bosco fu acquistato dai duchi d'Este come riserva di caccia personale e rimase loro bene allodiale fino al 1758, quando passò alla casa d'Austria, poi allo Stato Pontificio e nel 1919 alla Società per la Bonifica dei Terreni Ferraresi. Nel 1954 fu acquistato dall’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali. Da allora è gestito dal Corpo Forestale dello Stato con la possibilità di accesso per la visita regolamentato e limitato a un centinaio di ettari.

In origine molto ampio, nel XIX secolo la superfice era ancora di oltre 2.200 ettari, oggi comprende 1.058 ettari, all'interno della quale è compresa la Riserva Naturale Integrale "Bassa dei Frassini-Balzanetta" di 222 ettari.

Flora: La specie arborea dominante è il leccio (Quercus ilex) - simbolo del Bosco - alla quale si aggiungono oltre 400 altre specie di piante censite, soprattutto il frassino, il carpino e varie specie di arbusti.

La fauna: In epoca estense il Bosco era popolato da abbondante selvaggina, come  daini (Dama dama), cervi (Cervus elaphus), caprioli (Capreolus capreolus) e cinghiali (Sus scrofa). Il daino fu introdotto a scopo di caccia. Il cervo, seppur presente in un numero molto limitato, è l'unico nucleo autoctono di cervo della penisola italiana e l'ultima testimonianza superstite dei cervi della Pianura padana orientale. Sono numerosi i colombacci e i picchi.

BOSCONE DELLA MESOLA HA 1058
BOSCONE DELLA MESOLA HA 1058